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Racconto scritto il 01/01/1970 - 01:00
Da
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Commenti


In conclusione un "dettato" dai contro-attributi al quadrato, alla quale ho votato cinque stelline sulla "lavagna" di Oggi Scrivo.
Professor Colosio, la prossima volta venga accompagnato come sempre... dai suoi ricordi.

Giuseppe Scilipoti 28/05/2021 - 16:35

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Spero di sbagliarmi. Prometto che ritornerò a rileggere questo racconto e rettificare la preferenza del tema in questione.
Tornando al generico racconto, senza dubbio "La malattia dei ricordi" implora di essere fatto film: ha una trama eccezionale e una presentazione già di per se' cinematografica. Un Gabriele Salvadores e un Matteo Garrone, secondo ne riuscirebbero a trarre un film di grande levatura.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 28/05/2021 - 16:35

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La versione originale cioè quella "colosiana" per ammissione di Giacomo andò a modificarsi. E non è difficile capirne il motivo.
--- Omnia faber fortunae suae --- ecco un inquietante tema con cui non dormire il resto della settimana.
Scelgo il tema gentilmente (e lautamente compensato!) elargito a Luigi in quanto il gravoso periodo che stiamo vivendo rilascia al sottoscritto quel timore di futuro e mancato sviluppo in ambito lavorativo nonostante l'impegno che profonderò.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 28/05/2021 - 16:34

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il cosiddetto "remember" comprendente: la fragilità umana che non è solo fisica e il confine tra presente e passato. Tutto ciò rende il lettore partecipe dall'interno del contesto, il susseguirsi adotta un punto di vista ben lontano dalla tipica convenzionalità delle Payne Stories.
Degna di nota la parte in cui l'autore rammenta un tema fornendo due interessanti visioni, una per sè e una per Luigi.
(segue)

Giuseppe Scilipoti 28/05/2021 - 16:33

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Una forma di fluidissimo excursus ed infine rielaborazione di un lutto inerente ad compagno di scuola/ amico, scomparso troppo presto, attraverso un raccontare genuino e confidenziale per non parlare degli aspetti emozionali che giungono principalmente nelle battute finali.
Grazie a questa impostazione, "La malattia dei ricordi" affronta con delicatezza e rispetto...
(segue)

Giuseppe Scilipoti 28/05/2021 - 16:31

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Inoltre, anch'io ahimè posso tristemente annoverare la morte di un carissimo compagno di classe, sebbene avvenuta a distanza di cinque anni, precisamente in un incidente stradale.
Andiamo alla recensione:
Ogni qualvolta Giacomo ricorda, scrive. E quando scrive distribuisce capolavori di narrativa breve come questi. Cosa ne ricava il lettore?
(segue)

Giuseppe Scilipoti 28/05/2021 - 16:30

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--- Sapor di scuola, il tempo vola --- cantano i Collage con un velo di malinconia, note che in qualche modo e almeno in parte sento di poter inserire in questa pubblicazione.
"La malattia dei ricordi".... ha contagiato anche me, rievocando la scuola, i compagni di scuola, le interrogazioni, le lavagne, i gessi, i cessi...
(segue)

Giuseppe Scilipoti 28/05/2021 - 16:29

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Bel ricordo, Giacomo. Noi usavamo il trucco del riempire l'aria di spolverature di gesso quando c'era l'insegnante di filosofia, un prete allergico alla polvere bianca... Entrava, e 10 minuti si perdevano per areare la classe.

Glauco Ballantini 23/04/2021 - 09:22

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Buon pomeriggio stimato Giacomo,
questo tuo scritto è veramente toccante. Tanto profondo da insegnare qualcosa da non scordare, cioè volere bene e subito chi ci circonda perché la vita a volte e per disegni a noi del tutto sconosciuti, può rivelarsi molto crudele.
Ho notato effettivamente, come molti autori che hanno qui commentato, che hai una evidente e indiscussa capacità descrittiva da fare invidia a tanti. Quindi ti porgo le mie più sincere lodi e ti sono stato vicino nel ricordo di questo tuo caro amico.

Paolo Ciraolo 19/04/2021 - 18:46

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Molto toccante la storia e impeccabile la scrittura! Sempre bravissimo Giacomo

barbara tascone 19/04/2021 - 16:55

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Mi associo ai commenti precedenti, un racconto coinvolgente e triste nel suo finale. Ricordi che rimangono nel cuore. Complimenti Giacomo!

Maria Luisa Bandiera 19/04/2021 - 08:16

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Sulla tua scrittura c'è poco (altro) da dire, chi mi ha preceduto ha già espresso molto. Per quanto riguarda i contenuti ci hai abituati a descrizioni accurate, trasporto, coinvolgimento.
Questo bel testo mi ha fatto pensare a "Eravamo trentaquattro quelli della terza E/Tutti belli ed eleganti tranne me (...)/Eravamo trentaquattro quelli della terza E/Sconosciuto il mio futuro dentro me(...)/Eravamo trentaquattro, adesso non ci siamo più/E seduto in questo banco ci sei tu"

Mirko D. Mastro(Poeta) 19/04/2021 - 06:07

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Scrittura eccellente di un ricordo che rattrista perché tragico è l’epilogo.Bella delineazione dei personaggi e delle situazioni. Fa tristemente riflettere il protagonista che, pur non coltivando nessun vizio e conducendo uno stile di vita salutista, soccombe per tumore.

Anna Maria Foglia 18/04/2021 - 22:51

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I ricordi sono perle da custodire con amore.
Ogni volta che ti leggo mi lascio trasportare dalla tua scrittura, mai banale, ricca di particolari e vita vera.
È questa ancora di più!
" avrei voluto vedere la foto della tua classe.
Complimenti Giacomo...bravissimo!

Margherita Pisano 18/04/2021 - 21:46

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C'è poco da commentare.
Solo da imparare. Il tuo è uno scrivere suberbo.
Ciao Giacomo

Loris Marcato 18/04/2021 - 21:37

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SUBLIME

Andrea Reggiani 18/04/2021 - 21:34

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