Ricco di piume e di soave canto,
l’uccello innamorato disse a lei:
“Se fossi ricco e grande lo direi,
offro soltanto amore e non mi vanto.
Rallegro il giorno intero di gorgheggi
e anche se minuto, assai zelante,
ti diletto con fischi e con volteggi,
sarò per te sicuro un buon amante.
Ecco, sono per te questi saltelli,
largheggio in trilli, canti e piroette,
pasci i miei sguardi e se li trovi belli,
sìan le tue pretese bene accette”.
L’adulata schernì, raspò incurante,
d’una festuca fece bella mostra;
volò lontano, s’eclissò un istante
per poi abbandonarsi a tutta mostra.
Dispettosa guizzò, si volse a lato,
lo scrutò sul retro come di sfuggita,
e frugando saltellò nel vicinato.
Tornò cantando con voce intenerita:
“Taci, lesto alipede pennuto,
conosco il tuo manto scintillante,
molto galante trovo il tuo saluto.
Mi piaci policromo e cangiante,
eccomi a te mio caro spasimante”.
Si alzarono in volo lievi e belli,
fiottando con balzi sincopati
e si perse il mio sguardo fra gli uccelli
che acclamavano in coro rallegrati.
l’uccello innamorato disse a lei:
“Se fossi ricco e grande lo direi,
offro soltanto amore e non mi vanto.
Rallegro il giorno intero di gorgheggi
e anche se minuto, assai zelante,
ti diletto con fischi e con volteggi,
sarò per te sicuro un buon amante.
Ecco, sono per te questi saltelli,
largheggio in trilli, canti e piroette,
pasci i miei sguardi e se li trovi belli,
sìan le tue pretese bene accette”.
L’adulata schernì, raspò incurante,
d’una festuca fece bella mostra;
volò lontano, s’eclissò un istante
per poi abbandonarsi a tutta mostra.
Dispettosa guizzò, si volse a lato,
lo scrutò sul retro come di sfuggita,
e frugando saltellò nel vicinato.
Tornò cantando con voce intenerita:
“Taci, lesto alipede pennuto,
conosco il tuo manto scintillante,
molto galante trovo il tuo saluto.
Mi piaci policromo e cangiante,
eccomi a te mio caro spasimante”.
Si alzarono in volo lievi e belli,
fiottando con balzi sincopati
e si perse il mio sguardo fra gli uccelli
che acclamavano in coro rallegrati.
Poesia scritta il 17/11/2014 - 10:51
Letta n.1136 volte.
Voto: | su 6 votanti |
Commenti
Bella ricca di metafore e di bravura... ci regali opere meravigliose con sti a ed affetto
Carla Composto 18/11/2014 - 15:32
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Ugo, penso che se tutti osservassimo la nostra madre natura con gli occhi della poesia, come fai tu, il mondo sarebbe migliore...e non esagero!!!
Un abbraccio fraterno
Un abbraccio fraterno
Teresa Pisano 18/11/2014 - 08:14
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DELIZIOSO poetar osservando la natura ,molto bella ,complimenti ROMUALDO
genoveffa 2 frau 17/11/2014 - 22:29
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Deliziosa descrizione e armonica poesia
Ciao Elisa
Ciao Elisa
elisa longhi 17/11/2014 - 19:33
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Una bellissima fiaba, che mi ha avvinto sin dall'inizio. Sarebbe bello che anche tra gli uomini ci fosse tale trasporto. Bravissimo!
I. Aedo 17/11/2014 - 17:57
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Bravo Ugo, un cantico della natura con metafore importanti.
Complimenti
Romualdo
Complimenti
Romualdo
Romualdo Guida 17/11/2014 - 16:19
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Un costume ormai non piu' seguito da l'umano ... Solo dal mondo animale l'umanita' mancante... Il tuo verseggio lo comprova ablmente...
Rocco Michele LETTINI 17/11/2014 - 16:17
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Un'accurata analisi di un attento osservatore della natura. Molto bella quest'opera che, per qualche verso, lascia intuire una certa similitudine con la nostra realtà di umani.
Complimenti Ugo.
Complimenti Ugo.
P.S.: Caro Ugo, ma tu guarda cosa ti riesce a fare un uccello!
Salvatore Linguanti 17/11/2014 - 15:23
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Che meraviglia! Faresti venire il buonumore pure al più negativo degli Esseri...Mi ci voleva proprio, Ugo, questa dolce, dolcissima atmosfera. GRAZIE! Vera
Vera Lezzi 17/11/2014 - 14:44
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