Un cielo rosso porpora
annunciava l’arrivo della sera
e a cavallo dei miei pensieri
valutavo il niente.
La fine del giorno scivolava via,
portando con se il suo pesante strascico
senza lasciare apparente traccia.
Varcavo le porte della notte
salendo sui gradini del vento
ma non osando volgere lo sguardo altrove.
Il gelido alito del buio
bloccava ogni movimento,
trascinando la vita con se,
lasciandomi li, senza scampo alcuno.
Fu il rumore del mare a giocare con me,
danzando tra il cuore e la mente,
stringendomi tra le sue forti braccia,
impedendo al vento di portarmi via.
Avrei pianto per lui,
avendo una lacrima, una sola, gliela avrei data
ma mi disse: “Non farlo perché non sai se domani ci sarò,
tieniti stretto a me che ora ti porto via,
via da queste onde che altro non fanno
che il gioco del vento”.
Mi portò con se, giù,
fin sotto lo strato di rabbia,
dove la calma regnava sovrana
e la pace cullava i miei pensieri.
Nel silenzio ringraziai il mare
di avermi inghiottito nella sua dolcezza,
tenendomi lontano dal suo lato oscuro.
Ora vivo nel vento
e aspetto che il mare torni da me
a coprirmi col suo abito
e custodirmi nel suo silenzio.
annunciava l’arrivo della sera
e a cavallo dei miei pensieri
valutavo il niente.
La fine del giorno scivolava via,
portando con se il suo pesante strascico
senza lasciare apparente traccia.
Varcavo le porte della notte
salendo sui gradini del vento
ma non osando volgere lo sguardo altrove.
Il gelido alito del buio
bloccava ogni movimento,
trascinando la vita con se,
lasciandomi li, senza scampo alcuno.
Fu il rumore del mare a giocare con me,
danzando tra il cuore e la mente,
stringendomi tra le sue forti braccia,
impedendo al vento di portarmi via.
Avrei pianto per lui,
avendo una lacrima, una sola, gliela avrei data
ma mi disse: “Non farlo perché non sai se domani ci sarò,
tieniti stretto a me che ora ti porto via,
via da queste onde che altro non fanno
che il gioco del vento”.
Mi portò con se, giù,
fin sotto lo strato di rabbia,
dove la calma regnava sovrana
e la pace cullava i miei pensieri.
Nel silenzio ringraziai il mare
di avermi inghiottito nella sua dolcezza,
tenendomi lontano dal suo lato oscuro.
Ora vivo nel vento
e aspetto che il mare torni da me
a coprirmi col suo abito
e custodirmi nel suo silenzio.
Poesia scritta il 13/01/2015 - 20:34
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Voto: | su 6 votanti |
Commenti
Grazie VERA, sarebbe bello, ma a volte bisogna sapersi accontentare degli equilibri che si riescono a trovare, anche se non bisogna mai smettere di cercare. Grazie della tua saggia osservazione. Un saluto
Cristiano Pili 15/01/2015 - 07:03
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Intensamente ti auguro di sperimentare profondità in cui non compromessi abitino, ma il loro contrario: autenticità...Il cammino non è facile, ma il risultato lo merita!
Vera
Vera
Vera Lezzi 15/01/2015 - 00:36
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Grazie Dario,grazie Claretta, grazie Genoveffa, sono lusingato dai vostri commenti. E che il mare di emozioni non possa prosciugarsi mai. Un saluto amici.
Cristiano Pili 14/01/2015 - 22:39
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Malinconica e dolce. Molto bella Dario
Dario Menicucci 14/01/2015 - 22:20
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Bella e profonda come il tuo mare di emozioni.
Claretta Frau 14/01/2015 - 22:16
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La vita qualche volta ci pone di fronte a prove durissime, uscirne e riuscire a capire i valori importanti trovando la pace interiore è una grande conquista,complimenti CRISTIANO,molto bella
genoveffa 2 frau 14/01/2015 - 19:33
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Grazie Salvatore,grazie Giancarlo,grazie Romualdo. Mare e vento sono legati indissolubilmente come è indissolubile il legame che c'è tra ciò che vorremo e ciò che la vita ci riserva, bisogna scendere in fondo per trovare il giusto compromesso per far sì che le due cose trovino la giusta armonia. Ciao amici
Cristiano Pili 14/01/2015 - 18:38
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Molto bella, triste e malinconica. Ciao
Romualdo Guida 14/01/2015 - 17:38
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Bellissimi versi, colmi di tristezza!
Ho molto apprezzato questa tua poesia
Ho molto apprezzato questa tua poesia
giancarlo gravili 14/01/2015 - 17:01
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Bisogna, sempre, scendere giù nel profondo, per trovare o ritrovare il senso delle cose e la pace. Bella metafora!
Salvatore Linguanti 14/01/2015 - 15:59
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