HAI TU UNA MADRE O NON L'HAI?
ma l’avverso e crudo destino
la madre per altri viali portò.
Il frugoletto, oltre al yo-yo,
ebbe le tenere cure dei nonni.
Il pargolo, divenuto fanciullo,
dormì tranquilli i suoi sonni
e dei nonni fu il vero trastullo.
Elementari, medie e superiori,
ma al ricevimento dei genitori
la madre fu assente all’appello
e la domanda fu vero martello:
“Hai tu una madre o non l’hai?”.
La risposta fu cagione di lai.
Un dì nella stesura di un tema
alla penna diede il suo cuore
e l’inchiostro dipinse il patema
di chi non ha materno l’amore.
Letto ciò che scrisse il discente
la docente, costernata, esclamò:
“Il tuo quadro è nero e dolente,
quindi, al bisogno, io ci sarò”.
L'ALUNNO ALLA SUA INSEGNANTE:
La felicità, forse, esiste in terra,
ma sol nell’urna dov’io riposerò.
Pure l’amore nel mio cuore erra,
ma se lo sfioro, tosto lo perderò.
La tua lettera, Valeria, è la speme,
che mi toglie dal baratro esiziale,
della gioia giorno e notte è seme,
nonché lanterna per il mio ideale.
Insegnavi, ma ti sentivi mamma,
leggendo l’affanno del mio cuore.
Il giusto ruolo a te più confacente
con grazia mi leniva il dramma,
affievoliva ogni dì il mio dolore,
mi schiudeva l’anima e la mente.
La radice verbale del tuo nome
compendia le tue parole, gli atti,
la premura di docente e mamma.
Aurora sarà il tuo soprannome,
sorella di Elios e di Selene, infatti
ai miei dì hai dato luce e calma.
Il tempo fugge, però non cancella
il tuo ricordo, che per me è vita;
io non ti oblierò, anima gemella,
tu sei il balsamo per la mia ferita.
Gino Ragusa Di Romano
Dal mio libro - LACRIME E SORRISI -
Pellegrini Editore - Cosenza 2014
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Grandezze e piccolezze umane...da sempre conviventi!
CIAO, Mamme!
Vera