Ahi me
belva, feroce
trucida di pensiero
che da lì a poco
stravolgendo l'essere
non ci resterebbe neanche un goccio di essenza
gentile traspare, la punta dell'onda tagliente
etravolge, squarcia e non comunica
finchè, lievi sussulti
l'anima attacata alla carne
dona alla vista dell'uomo
debole e incapace
suona
straccia i tuoi vestiti
codesta non è notte
se la morte
non cede
il lugubre
inizio
di se stessa
belva, feroce
trucida di pensiero
che da lì a poco
stravolgendo l'essere
non ci resterebbe neanche un goccio di essenza
gentile traspare, la punta dell'onda tagliente
etravolge, squarcia e non comunica
finchè, lievi sussulti
l'anima attacata alla carne
dona alla vista dell'uomo
debole e incapace
suona
straccia i tuoi vestiti
codesta non è notte
se la morte
non cede
il lugubre
inizio
di se stessa
Poesia scritta il 04/05/2015 - 12:36
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