corredo ginnico infilo bramoso
memore di tempo da mò passato
Il cancel ferrato passo giocoso
con falcata regolar infilo silente
altro corsaro in stato comatoso
Avanzo tronfio con stil decente
reo distratto che  ritmo ardito
com a Dorando procura accidente!
Ecco! Dolor rotuleo si annuncia di rito:
cacchio! Manco a metà son giunto
ma vaffan... si si proprio in quel sito!
Ahi! Rallento trottar com fossi punto
guardo l'arto sillabando un lamento
e..Azz! Che centra! Son quasi defunto
Un orco animato miro sgomento.
Mi sfancula irato  cercando   rissa
verbando il tutto con strano accento
 Ehi, brav'uomo non stia così in fissa,
l'ingranaggio articolar mi ha distratto:
ma perché in fosso non si inabissa!
Riprendo  marcia ed ignoro coatto
che scambiato il mio dir per saluto 
di fianco mi vien scusando  misfatto 
Qual è l’uomo che fierezza ha nociuto
e mostra ben altra umiltade,
cotal  il mio inceder si fa più cauto 
Improvviso  un topon il suol invade
stoppandosi   com se me aspettasse
ma non è topa  che abitual è su strade
Scarto il bestion  reo dell’empasse.
Ma senza l’oste ho fatto il conto:
“ah bello! ma che, credevi de sta’ in asse”   
Ruzzolo al suol poco accorto
Grattuggio a manca, costolar contorto
Minchion! Meglio coltivar un orto!
Poesia scritta il 19/07/2015 - 21:56Voto:  |  su 6 votanti  | 
	
Un saluto
Gabriele
gabriele marcon  
 20/07/2015 - 23:09 
luciano rosario capaldo  
 20/07/2015 - 16:29 
                        


