combatto qui nel vento
la terra mia tra gli occhi
lacrime di un tempo.
Il deserto tra la bocca
soffocava la mia sete
piegata la mia schiena
da una scure e questa siepe.
Su lei io riposavo
a placar la mia fatica
mi alzavo e questa sedia
un trono su in salita.
Un cane lì vicino
la sua vista mi donava
fiero nello sguardo
come un re lui mi guardava.
Un leone dall'aspetto
un randagio
aveva dentro
si rivolse a me dicendo.
"Cane non per scelta
 Leone il mio di nome
 randagia la mia mente
di un can senza padrone".
"E adesso
 vedo te
 più che randagio
 un mendicante".
"Che chiede
  con vergogna
  l'elemosina
  a un passante.
"Ebbene è la tua scelta
 cosi la differenza
 chi sceglie quella siepe
 come lapide o partenza".
"Mordere quell'osso
 per te noi siamo cani
 adesso io un re
 tu il più basso tra gli umani".
"Combatti per quell'osso
 ritorna tra la gente
 il regalo di un sovrano
alla sua terra che non mente.
Poesia di Giuseppe Bonanno in arte Pix Promenade
Poesia scritta il 17/09/2015 - 22:40Voto:  |  su 5 votanti  | 
	
Arcangelo Galante  
 19/09/2015 - 14:05 
                        


