donna infaticabile d’altri tempi,
sempre indaffarata,
in cucina tuttofare
la casa da resettare
il lavoro non dà pace.
Si annebbia la vista,
la sera prima di dormire,
tra piatti e stoviglie
posi gli occhiali,
la testa china sul tavolo
crolli senza accorgenti
nel poco sonno accogliente.
E dan sollievo le letture predilette
pagine di storia e letteratura
mai ingiallite nella mente
lette e rilette per pura passione
divori senza tregua,
materia su cui principalmente
ribatti i tuoi pensieri
con ostinato interesse
accostando al viver d’ogni giorno
l’esempio dei grandi autori
imperituri.
Riaffiorano i classici nella semplicità dotta
dell’esser tuo umile,
nell’abil conversare dispensi conoscenza
a chi sa ascoltare
stupefatto resta nell’udir veritiere parole
e discorsi sopraffini
dettati dall’animato cuore sempre imbelle.
Tu combattente soldatessa
nel quotidiano difficile
non t’arresti,
armata dell’elegante favella,
disarcioni i furfanti parolieri
e a chi fa uno sgarbo
rispondi per le rime
con loquace verbo da gentil signora.
Tu madre moglie nonna
sempre devota all’amor supremo
passi sopra le offese degli stolti uomini maldicenti,
cammini a testa alta
per l’irreprensibile tua anima
che illumina altre vite,
della tua luce si giovano
annotando utili esperienze
piccoli aneddoti graditi
racconti fiabeschi avvolti
da trasognante mistero.
La tua vita non programmata
per volontà del destino segnata
da infelici prove,
come una favola sognata
prosegue senza sosta
nell'incanto profuso
dall'ardore
che emana la tua bellezza interiore.
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