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Aspettando la sera

Tramonto di passioni.
Distesi, sulle vertebre della terra,
avviluppati nella morsa del sole,
famelico sino alla fine.
Perché svegliarsi?
Se nel turbinio di questo torpore;
se imprigionati entro questo cerchio
sacro,
composto da anime e braccia,
troviamo la nostra dimensione
umana?
Se in questa parentesi
di candore inviolato,
dimentichiamo
le nostre antiche domande?
Quella di amare,
e il perché non è lecito chiederselo.
Quella di soffrire,
e il fine è inutile scoprire.
Quella di vivere,
e il perché lo lasciamo ai diffidenti.



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Poesia scritta il 10/03/2016 - 12:54
Da Jonathan NonImporta
Letta n.1154 volte.
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