Interpreto un altro me stesso
in questa nuda stanza
in questo nudo corpo
la luce si infrange
sui tasti di un pianoforte
il copione è troppo illeggibile
e la melodia che pervade ogni angolo
è troppo pigra
per il mio sentire
sto morendo
di morte non mia
mentre quella dannata luce avanza
per corrodere,non so..
confonde la mente
e uccide il pensiero
ma tanto gli arlecchini del presente
ridono ancora in lontananza.
in questa nuda stanza
in questo nudo corpo
la luce si infrange
sui tasti di un pianoforte
il copione è troppo illeggibile
e la melodia che pervade ogni angolo
è troppo pigra
per il mio sentire
sto morendo
di morte non mia
mentre quella dannata luce avanza
per corrodere,non so..
confonde la mente
e uccide il pensiero
ma tanto gli arlecchini del presente
ridono ancora in lontananza.
Poesia scritta il 04/04/2016 - 20:36
Da Mirko Faes
Letta n.1095 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Introspezione nell'anima e nel cuore...Molto bella.
margherita pisano 05/04/2016 - 22:55
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Grazie per vostri commenti.Francesco,se leggendo la mia poesia ti viene in mente de andrè...ebbene quale migliore complimento posso ottenere
Mirko Faes 05/04/2016 - 21:56
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Mi viene in mente "il Cantico dei Folletti di Vetro" di De andré... sebbene le sensazioni sembrino provenire più da un sentimento introspettivo, e l'atmosfera del momento, che da altri aspetti. Bella poesia..
Francesco Gentile 05/04/2016 - 20:26
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UN ESPLICITO QUANTO OCULATO DECANTO PREGNO DI REALISMO...
LA MIA LODE E LA MIA LIETA GIORNATA.
*****
LA MIA LODE E LA MIA LIETA GIORNATA.
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Rocco Michele LETTINI 05/04/2016 - 10:39
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