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LVIII

Ah! Quante volte ritornata in mente
la stanza mia e di nonna, giovincelle,
quante rabbuffi per le marachelle
che , a turno, facevam continuamente.


Ti ritrovo, mia stanza, finalmente
e riascolto il garrir di rondinelle,
rivedo beccare le gallinelle
all’aprire di man pacatamente.


Tardi sono tornata e, ora, son sola
che la compagna degl’ingenui giochi
la Morte l’ha ghermita e in cielo vola.


Se fosse qui, pur lei , con la sua mole,
con l’intimità di cucina e fuochi
a tutti prenderebbe per le gole.




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Poesia scritta il 09/08/2012 - 18:32
Da nello maruca
Letta n.1986 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Contento di averti incontrato, apprezzo la tua professionalità e capacità nell'esporre i concetti
Con stima.

nello maruca 14/08/2012 - 12:42

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Gentile Enio,
anzitutto un grazie per avermi letto e apprezzato, quanto, poi, alla composizione delle terzine a me non pare ci siano regole fisse tanto che mi pare di avere letto che possono essere variamente rimate. Al proposito mi permetto citare Petrarca - sonetti LXXIX - LXXVIII; Belli - Le Cappelle Papale, La Golaccia; Gozzano - Alla Mamma, L'Antenata, Il filo ecc. Poichè, Poeti di sì elevata statura ci hanno tramandato come può essere la composizione delle terzine ritengo di non essere incorso in errore.Se così non fosse non esiterei a correggermi. Un grazie ancora e un cordiale saluto.

nello maruca 13/08/2012 - 23:18

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