più profonda di altre,
     è la solitudine dell'abbandono,
     quella che non si sceglie,
     quella fatta di silenzio
     nel fragore, degli uomini,
     è la solitudine senza eco,
     senza ritorno,
     con tanta gente intorno,
     persone vocianti,
     vicine eppur distanti,
     è la solitudine del sordo
     che prova a leggere il labiale
     di una lingua sconosciuta,
     è la solitudine 
     di chi rimane prigioniero
     della sua carne,
     è la solitudine 
     della follia dell'uomo
     che 
     conia pensieri incomprensibili
     eppur così veri.
     E' la solitudine
     che ti dona un  Dio di tutti
     e che tu non vorresti,
     è la solitudine del  mare buio
     appena accennato
     da luci lontane 
     sotto il cielo plumbeo
     madido di pioggia,
     è la solitudine 
     che dà un ricordo,,
     quella che avverti
     davanti a una foto ingiallita
     di una persona cara 
     e dai margini erosi,
     nella coscienza 
     di non averla saputa conservare.
     E' la solitudine dei forti
     che non sanno chiedere aiuto;
    dei primi 
    che non sanno aspettare,
    di un Dio
    che non sa con chi stare
    e ci impedisce di pensare,
    E' la solitudine
    di chi non sa più amare!
Poesia scritta il 15/05/2016 - 18:30Voto:  |  su 1 votanti  | 
	
  
Anna Rossi  
 16/05/2016 - 09:27 
Fabio Garbellini  
 16/05/2016 - 06:04 ferito..ma sai si dice che la vita è come una bilancia..da una parte il cuore
dall'altra la ragione.. non è facile farle andare sullo stesso binario..
ma ti prego guardati intorno la vita ha ancora tanto da darti.
Tutto puo essere ancora bello, ma sta
a te ricominciare a vivere e tornare ad amare. Ti abbraccio forte ciao caro.
Maria Cimino  
 16/05/2016 - 00:22 
                        


