Eccomi qui.
L'uggia del cielo, incapace
di discernere l'alba dall'occaso,
mi lascia in un limbo
di sensazioni indefinite.
Vento:
chissa' quale voce, quale eco
di passioni sopite
dietro
si porta . . .
Ed io ascolto,
col cuore in cancrena,
attendendo il miracolo
della rigenerazione
in primavera.
Piove:
su di me,
anima di carta,
che soffia un alito di parole,
sotto l'afflato
di un tappeto grigio,
che si confonde
con una terra ormai madida.
Aspettando il sole . . .
E che il limbo assuma
una umana dimensione.
Di bene o male.
Non importa.
Purche' umana . . .
L'uggia del cielo, incapace
di discernere l'alba dall'occaso,
mi lascia in un limbo
di sensazioni indefinite.
Vento:
chissa' quale voce, quale eco
di passioni sopite
dietro
si porta . . .
Ed io ascolto,
col cuore in cancrena,
attendendo il miracolo
della rigenerazione
in primavera.
Piove:
su di me,
anima di carta,
che soffia un alito di parole,
sotto l'afflato
di un tappeto grigio,
che si confonde
con una terra ormai madida.
Aspettando il sole . . .
E che il limbo assuma
una umana dimensione.
Di bene o male.
Non importa.
Purche' umana . . .
Poesia scritta il 16/05/2016 - 12:00
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