Vivo sospeso
sulle fragilità di silenzi accennati
e sorrisi
come lame che azzannano il vento
all'imbrunire di giorni bastardi
le scie di amanti respinti
sono ruscelli celati agli sguardi
di germogli ridotti all'arsura.
sulle fragilità di silenzi accennati
e sorrisi
come lame che azzannano il vento
all'imbrunire di giorni bastardi
le scie di amanti respinti
sono ruscelli celati agli sguardi
di germogli ridotti all'arsura.
Com'è fredda la notte
se le stelle son riflessi di ghiaccio
e le mani
lacrime di ferite profonde
su parole accarezzate e disciolte
negli abissi di giorni mai sorti
a scardinare emozioni promesse
come puttane in attesa di conto
e sessi riversi sul gelido marmo.
E bagliori di vita
ad annaspare tra i rovi.
Poesia scritta il 22/06/2016 - 20:35
Da Enrico Danna
Letta n.952 volte.
Voto: | su 0 votanti |
Commenti
Nessun commento è presente
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.