Una vita senza tatto.. scortese, scomoda, spigolosa, amara.. come faccio a cantare, senza voce?
Fatico a parlare d’amore, che mi contagia.
Annego nelle mie stesse lacrime, nonostante i miei sogni abbiano da tempo imparato a nuotare.
Cerco una ragione d’essere, in quello che non sono.
Mi specchio, con gli occhi chiusi, raddrizzandomi la schiena, ergendomi a gigante, alto e fiero come una montagna, canuta, capovolta, invecchiata dal suo stesso peso: sfido le leggi della natura, inverto le regole, per trovare negli altri l’eccezione, che li rende eccezionali..
Così dicono, loro, seduti nelle comode poltrone.. loro, che possono sentire le foglie sulle dita.. lo dicono,
guardandoti,
seduti, dall’alto, nonostante siano seduti,
ma tanto basta, a noi sdraiati dalla vita, stirati dalle preoccupazioni di altri, che non ci appartengono..
orizzontali accogliamo il sorgere del sole e lo salutiamo in discesa, sfiorandoci,
pure lui ha timore a toccarci e poi, bruceremmo, senza accorgercene.. e dentro il cuore, la fornace già sta divorando tutto, alimenta un treno lanciato a forza verso te, ma inutilmente.
Per quanto veloce corra, per quanto piccola la distanza tra di noi possa essere, i secondi appaiono secoli, ed è la nostra immobilità a contagiarci, il nostro contrappasso terreno.. l’instabilità dell’anima, compensata con questa calma apparente.
Ma come fate a sentirmi, se a fatica sentite voi stessi
Ma come fate a capirmi, se a malapena, vi capite
Ma come fate ad accettarmi.. e poi, perchè dovreste? Chi ve lo chiede?
Chiedo ad altri la mia ragione d’essere, ed altri chiedono a me la loro. Tutti hanno un vicino da guardare, quando dovrebbero salvaguardare la loro anima, preservarla dalle intemperie, proteggerla e non giudicarla, ammirarla e non compatirla.
Voi che potete sentire, non perdete tempo a cercare di capirmi, ma sentitevi
Fatico a parlare d’amore, che mi contagia.
Annego nelle mie stesse lacrime, nonostante i miei sogni abbiano da tempo imparato a nuotare.
Cerco una ragione d’essere, in quello che non sono.
Mi specchio, con gli occhi chiusi, raddrizzandomi la schiena, ergendomi a gigante, alto e fiero come una montagna, canuta, capovolta, invecchiata dal suo stesso peso: sfido le leggi della natura, inverto le regole, per trovare negli altri l’eccezione, che li rende eccezionali..
Così dicono, loro, seduti nelle comode poltrone.. loro, che possono sentire le foglie sulle dita.. lo dicono,
guardandoti,
seduti, dall’alto, nonostante siano seduti,
ma tanto basta, a noi sdraiati dalla vita, stirati dalle preoccupazioni di altri, che non ci appartengono..
orizzontali accogliamo il sorgere del sole e lo salutiamo in discesa, sfiorandoci,
pure lui ha timore a toccarci e poi, bruceremmo, senza accorgercene.. e dentro il cuore, la fornace già sta divorando tutto, alimenta un treno lanciato a forza verso te, ma inutilmente.
Per quanto veloce corra, per quanto piccola la distanza tra di noi possa essere, i secondi appaiono secoli, ed è la nostra immobilità a contagiarci, il nostro contrappasso terreno.. l’instabilità dell’anima, compensata con questa calma apparente.
Ma come fate a sentirmi, se a fatica sentite voi stessi
Ma come fate a capirmi, se a malapena, vi capite
Ma come fate ad accettarmi.. e poi, perchè dovreste? Chi ve lo chiede?
Chiedo ad altri la mia ragione d’essere, ed altri chiedono a me la loro. Tutti hanno un vicino da guardare, quando dovrebbero salvaguardare la loro anima, preservarla dalle intemperie, proteggerla e non giudicarla, ammirarla e non compatirla.
Voi che potete sentire, non perdete tempo a cercare di capirmi, ma sentitevi
Poesia scritta il 13/08/2016 - 19:29
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Voto: | su 3 votanti |
Commenti
La sensibilità nell'animo umano è una qualità o meglio una forza che potrebbe cambiare le coscienze di tutti...solo che si sta perdendo il senso reale del se'...dietro un mondo materiale e consumistico...la tua poesia è una potente riflessione sull'uomo e i veri valori della vita. Complimenti!
Buona domenica
Buona domenica
margherita pisano 14/08/2016 - 09:31
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Condivido in pieno il giudizio dell'amico Salvo, siamo tutti uguali e tutti siamo una risorsa per il prossimo. Lodi e un abbraccio
Paolo Ciraolo 14/08/2016 - 03:05
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Un'esposizione chiara e un messaggio mirato verso una ricerca di sensibilità dell'umanità verso il disabile. Riflessioni, quindi, dall'immenso valore sociale. 5*
salvo bonafè 13/08/2016 - 21:04
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