Mi angoscia
la narcolessia degli spazi vuoti
e quel senso d'impossibile
che rende sterili le matite colorate
come un diapason muto
nelle mani di un clochard
a soffocare l'attimo fuggente
di un'estate che non ritorna.
la narcolessia degli spazi vuoti
e quel senso d'impossibile
che rende sterili le matite colorate
come un diapason muto
nelle mani di un clochard
a soffocare l'attimo fuggente
di un'estate che non ritorna.
Ho temperato i giorni
e scandito le attese
mentre il nulla masturbava i sogni
nell'indifferenza di ogni passo
senza afferrare il senso dell'incompiuta
per colpa di un orgoglio
che ha estirpato la radice
di un germoglio già ferito.
Scorre lenta
la comprensione dell'ineluttabile
giorni interi a respirare
l'agonia dell'anima
mentre lo sguardo fissa il tempo perduto
senza riuscire a fermarlo
e si muore un po'
senza rendersene conto.
Mi angoscia l'assenza di emozioni
l'assenza di stagioni nel mio cuore
un equilibrio fatto di linee rette
senza sussulti né baratri
e l'inciampare in me
non è che la proiezione della cenere
che le matite rosse
disegnano sull'ombra dei miei sogni.
Poesia scritta il 04/09/2016 - 16:29
Da Enrico Danna
Letta n.1023 volte.
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Commenti
Il paragone di una esistenza dolorosa con le matite rosse, mi è molto piaciuto...Si consumano pian piano ma lasciano una traccia di colore...di speranza, quella che serve al cuore!
Molto bella. Ciao buona serata
Molto bella. Ciao buona serata
margherita pisano 04/09/2016 - 22:08
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