“Casa mia”. Scrivi. “Quando mi porti?”. Scrivo.
Dov’è casa mia? Cos’è veramente casa?
Non ho mai avuto un posto che mi appartenesse veramente, che fosse veramente mio, dentro al cuore e allo stomaco.
Anima in fuga. Sempre.
Adesso ne sento il bisogno e non trovo pace.
Casa dei miei. Casa dei tuoi. Casa in affitto.
Mare. Montagne.
Radici.
Zingara.
Cerco di vivere i luoghi spasmodicamente. Godo dei silenzi. Accarezzo da lontano i respiri della gente.
Mi confondo con loro ma non sono una di loro.
Estranea anche alla mia famiglia.
Non mi conoscete. Non sapete cosa provo. Non vi interessa saperlo.
Ognuno va per la propria direzione, inseguendo la propria destinazione.
Io no. Io cerco in continuazione.
Io vivo. Forse un po’ muoio.
Vivo di spiriti, di ricordi, di emozioni, di colori, di sapori, di profumi.
Cinque sensi, forse sei o di più.
Sogno spesso di volare. Bellissimo. Non in alto come gli uccelli, ma di librarmi a mezz’aria.
Così.
Allargo le mani e vado. I piedi sollevati da terra: non più di 50 cm.
È una sensazione meravigliosa. Mi sveglio pensando di saperlo fare veramente.
E forse è vero. Dovrei provare uno di questi giorni.
Divago.
Mi perdo.
Guardo dentro. Quante cose. Nessun ordine. Ma a che serve mettere ordine se continuerei ad accatastare libri e pensieri?
Quando mi porti? Ancora di salvezza.
Non seguirmi anche tu.
Sono brava a persuadere.
Lui è venuto con me.
Ha lasciato la sua casa. La sua terra. La sua famiglia.
Ha messo radici.
Io no.
L’aria non può avere radici…
“Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere.”
Anche in questo momento vago senza meta. Corro, metaforicamente corro.
E cerco la pace.
Mi sento tanto sola. Solissima. Ma fuggire non serve. Ma restare non serve.
Dov’è casa mia? Cos’è veramente casa?
Non ho mai avuto un posto che mi appartenesse veramente, che fosse veramente mio, dentro al cuore e allo stomaco.
Anima in fuga. Sempre.
Adesso ne sento il bisogno e non trovo pace.
Casa dei miei. Casa dei tuoi. Casa in affitto.
Mare. Montagne.
Radici.
Zingara.
Cerco di vivere i luoghi spasmodicamente. Godo dei silenzi. Accarezzo da lontano i respiri della gente.
Mi confondo con loro ma non sono una di loro.
Estranea anche alla mia famiglia.
Non mi conoscete. Non sapete cosa provo. Non vi interessa saperlo.
Ognuno va per la propria direzione, inseguendo la propria destinazione.
Io no. Io cerco in continuazione.
Io vivo. Forse un po’ muoio.
Vivo di spiriti, di ricordi, di emozioni, di colori, di sapori, di profumi.
Cinque sensi, forse sei o di più.
Sogno spesso di volare. Bellissimo. Non in alto come gli uccelli, ma di librarmi a mezz’aria.
Così.
Allargo le mani e vado. I piedi sollevati da terra: non più di 50 cm.
È una sensazione meravigliosa. Mi sveglio pensando di saperlo fare veramente.
E forse è vero. Dovrei provare uno di questi giorni.
Divago.
Mi perdo.
Guardo dentro. Quante cose. Nessun ordine. Ma a che serve mettere ordine se continuerei ad accatastare libri e pensieri?
Quando mi porti? Ancora di salvezza.
Non seguirmi anche tu.
Sono brava a persuadere.
Lui è venuto con me.
Ha lasciato la sua casa. La sua terra. La sua famiglia.
Ha messo radici.
Io no.
L’aria non può avere radici…
“Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere.”
Anche in questo momento vago senza meta. Corro, metaforicamente corro.
E cerco la pace.
Mi sento tanto sola. Solissima. Ma fuggire non serve. Ma restare non serve.
Poesia scritta il 21/09/2016 - 16:33
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