Che sto facendo?
Rinnovo le mie forme.
Rimodello la mia penna.
Appuntisco le mie similitudini.
Smusso i miei accenti.
In fondo:
che cos'è questa ambizione?
Se non il gloriarsi
di essere il refuso
della grammatica dell'universo;
il disfacimento della retorica
di un avvilito iperuranio...
Noi siamo quello che vogliamo
credere di essere?
Forse.
Chi crediamo di essere?
Nulla, in fondo.
Solo la cifra che chiude il pi-greco.
Il numero di troppo,
che scombina le carte sul tavolo.
La novità irritante.
Le nullità latenti:
che si danno un tono.
Che stiamo facendo?
Rileggiamo le pagine dell'universo.
Le leggi non vanno bene.
L'algoritmo ci lega in basso.
Abbiamo bisogno
di nuova grammatica,
di una nuova penna.
Di sgretolare le strofe...
Rinnovo le mie forme.
Rimodello la mia penna.
Appuntisco le mie similitudini.
Smusso i miei accenti.
In fondo:
che cos'è questa ambizione?
Se non il gloriarsi
di essere il refuso
della grammatica dell'universo;
il disfacimento della retorica
di un avvilito iperuranio...
Noi siamo quello che vogliamo
credere di essere?
Forse.
Chi crediamo di essere?
Nulla, in fondo.
Solo la cifra che chiude il pi-greco.
Il numero di troppo,
che scombina le carte sul tavolo.
La novità irritante.
Le nullità latenti:
che si danno un tono.
Che stiamo facendo?
Rileggiamo le pagine dell'universo.
Le leggi non vanno bene.
L'algoritmo ci lega in basso.
Abbiamo bisogno
di nuova grammatica,
di una nuova penna.
Di sgretolare le strofe...
Poesia scritta il 31/10/2016 - 12:01
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