un profondo solco si è instaurato sulla mia faccia e non ha intenzione di andarsene,
un oceano di fuoco mi circonda.
Sono a migliaia di chilometri distante.
Disegno ghirigori e arabeschi su di un foglio bianco, nessuna consegna vale altrettanto.
La notte è scesa, sì, con le sue ali dispiegate.
Non sarà mai più così,
ho tirato la corda fino a spezzarla.
La musica, come una dea, ci possiede fino a quando, sfiniti, non gli caschiamo ai piedi.
Sono a migliaia di chilometri distante.
Ali di uccelli si aprono nell’aria e il loro frullare si ripercuote tutt’intorno.
Giovani combriccole stazionano agli angoli delle strade deserte,
stanno lì a guardare le ragazze che passeggiano infiorettate dalla luna
perlopiù gigioneggiano con sorrisi bislacchi e le mani nei calzoni.
Ascolto il rumore che fa il passato quando cade a terra.
Resto tramortito dall’impressione che hai fatto su di me,
non me lo sarei mai aspettato da allora.
Sono a migliaia di chilometri distante.
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