se non è stato un manigoldo o un fariseo
che l’ha trafitto a quel modo.
Sarà un buon momento per ragazzi e ragazze.
I tuoi passati vorticano come un mulinello di foglie,
alcuni tristi e malconci, altri ancora in forma e vigorosi.
Pensi che dovremo essere più vicini?
Abbiamo scritto in fronte il nome di un hotel da quattro soldi.
Se la nostra fine è vicina lo sapremo da uno scialbo notiziario televisivo,
da poche righe lette frettolosamente da un anchorman in gessato,
più forti di noi sono le bandiere e i labari che frusciano al vento.
dei pochi a rimanere ancora in piedi, si è trattato di uno solo.
La prossima primavera organizzeremo le pulizie di Maggio,
verrà assoldato anche chi non riesce a stare in piedi,
lo senti il battito secco della campana?
Lo senti il suo rintocco?
Un posto dove stare è quello che ci manca,
steccati avvolti dalle clematidi riposano sulla via.
Addio ardore, addio sudore, addio alle menti elette e ai negletti,
quelli che vengono su a frotte sono pronti per il passo successivo.
Un posto per gli eroi e per i fornitori di passamaneria,
ti puoi mettere a riposo, basta aspettare che qualcuno pigi i tasti del telecomando.
Ti troveranno nascosta dietro miti occhi castani.
E nessuno parlerà o fiaterà, con la mano sul cuore e il coltello sacrificale nella mano.
Fissando casualmente l’anfitrione di questa casa fatiscente hai notato
che il passato ci fornisce degli appigli e agganci e travi e funi
ci dà fortuna e gloria, alto nel cielo un bombardiere divora l’asfalto.
Questi infanti irrequieti vogliono già la livrea e una portaerei.
Prendete tutti gli scarti e i derelitti e i debitori inguaribili e le spose novelle,
mettetele tutte in una casa e costruite la casa sulla Cordigliera,
per piacere, lei è il benvenuto
non avremo rispetto alcuno per le medaglie lucidate.
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Lieta giornata.
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il tuo scritto più che poesia...
è un bellissimo racconto.
Comunque complimenti
ciao caro