tra i gelsomini in fiore.
Il nostro amore è come il Sole e la Terra e le comete dalle code in fiamme.
Incontriamoci alle porte del giardino.
Ho perso parecchio tempo, lo sai,
non sono mai stato un filantropo
e gli schiamazzi al fondo del cortile mi irritano ancora.
Troverai un fazzoletto con un nodo che ti ricorda la mia presenza.
Rammenti l’ultima volta che abbiamo fatto l’amore,
era tra le foglie di ibisco e i nostri cuori battevano all’unisono
il cielo era oscurato ma il nostro amore emetteva un lieve cinguettio di luce.
Incontriamoci ancora alle porte del giardino.
Non si può parlare di quello di cui non si può tacere,
le tue labbra serrate e il tuo sguardo penetrante
addobbano il tuo viso, che non è mai stato così bello.
I capelli che raccogli in una treccia sanno di buono.
Sotto le ombre striscianti della torre,
le campane della chiesa mi informano dell’ora.
Mi volto e ti trovo che mi aspetti lì,
alla luce del sole e vedo il modo in cui respiri.
Lascia questi posti antichi agli angeli.
Lascia che i santi si occupino di custodire le loro cattedrali.
E lascia il morto sotto la terra così fredda.
Ci incontreremo di nuovo ai cancelli del giardino?
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Scene intense di vissuto e contemplato
con una finale speranza che apre le porte di un "giardino"... e di un cuore!
Emozionante lettura!
Complimenti
il tuo esser esclusivo
lascia spazio alla libera interpretazione
che dire? è stupenda pur nella sua inquietudine
ti esorterei a scrivere romanzi, ne hai le capacità