Una macchina mi ha investito scaraventandomi lontano.
Ho visto solo i fari che bucavano l’oscurità che giaceva ora
col mio corpo esanime.
Stamattina ci siamo visti per l’ultima volta.
Mi hai lasciato con un abbraccio caldo e fremente
che mi ha accompagnato per tutta la giornata.
Ora ti vedo portar fiori alla mia tomba.
Gerbere, gladioli, ciclamini, crisantemi
hai portato laddove sono sepolto.
Mi hanno seppellito con un cappello a forma di cono
e le mie scarpe di pelle gialle
e un dente di coccodrillo.
Il cielo sgorga come un geyser,
il cui flusso è tracciato su antiche mappe.
Sei venuta alla mia tomba.
Mi hai tradito con le tue circonlocuzioni spietate,
mi hai trattato come l’ultimo degli ultimi,
eppure ti sei data a me con amore e prodigalità.
Ho visto il tuo corpo nudo contorcersi attorno al mio.
Tieni in grembo un gatto e un uccello si dimena nella tua voliera.
Ha le piume di colore marrone e un grosso becco giallo,
quando cinguetta fa un delizioso gorgheggio.
Ricordati di svuotare il vaso prima di mettermi dei fiori nuovi.
Il nostro rapporto era diventato qualcosa di complesso,
parlavano più i silenzi delle parole,
eravamo come in una camera pressurizzata e asfittica
in cui si respira a fatica e i volti sono pallide maschere di cera.
Hai un vestito leggero a fiori, un golfino di cashmere sulle spalle
e stai mettendo assieme il mazzo,
sembri attenta a quello che fai e sembra che ancora mi ami
mentre porti i fiori alla mia tomba.

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Per fortuna che domani è pasqua di resurrezione....chissà.......
Buona Pasqua.



