IL GIOCO TIRANNO
Canto la libertà dei miei tormenti
con la penna dello stupore diseredato.
Non ha colore il moto all'abbandono
di un gioco tiranno nel sinistro anonimato.
Disciolta nel tempo
rimango lontana
dall'impalpabile mia figura.
Con fame d'emozione tra le dita
io fuggo tra le pieghe
di un'arcana lingua muta.
Solo così ritrovo la linea del ritorno!
Laddove mi svelai e andai perduta!
con la penna dello stupore diseredato.
Non ha colore il moto all'abbandono
di un gioco tiranno nel sinistro anonimato.
Disciolta nel tempo
rimango lontana
dall'impalpabile mia figura.
Con fame d'emozione tra le dita
io fuggo tra le pieghe
di un'arcana lingua muta.
Solo così ritrovo la linea del ritorno!
Laddove mi svelai e andai perduta!

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Commenti
Ciao rinnovandotila mia stima volevo una spiegazione del tuo commento alla mia poesia il bosco incantato.Sinceramente non l'ho capito.ciao grazie


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Surreale e tratteggiata come un velato dipinto, ho molto apprezzato questa "velatura" poetica di se stessi.


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Essere imprigionata tra il vagare dei pensieri che a volte ci rende lontani e distanti da tutti, chiusi nelle nostre fantasie, ci fa scrivere dei versi così belli. Piaciuta. Un saluto!


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L'esercizio della scrittura è in se, un prezioso antidoto. La dimostrazione e quest'ultima poesia, bellissima.


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La vita ha in se questo gioco tiranno.Forse basta essere un po' più consapevoli che il tempo scorre inesorabilmente.Stupenda poesia.


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ciao Sebina molto bella la tua opera 



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