Concedimi ancora, soltanto
in questo superbo istante,
un frangente immutato del tuo corpo.
Una stilla diafana del tuo respiro.
La leggera clessidra
del tuo sguardo che si dilegua.
Io evoco sparute immagini;
quasi fossero i rimasugli
di una metafora che ha perso
il proprio ruolo.
Le parole scivolano sui tuoi fianchi,
ch'io cerco avidamente:
come un secondo del tuo corpo.
Perché il tempo erompe dalle clessidre,
portandosi seco
la retorica del fantasma di un petalo
caduto.
in questo superbo istante,
un frangente immutato del tuo corpo.
Una stilla diafana del tuo respiro.
La leggera clessidra
del tuo sguardo che si dilegua.
Io evoco sparute immagini;
quasi fossero i rimasugli
di una metafora che ha perso
il proprio ruolo.
Le parole scivolano sui tuoi fianchi,
ch'io cerco avidamente:
come un secondo del tuo corpo.
Perché il tempo erompe dalle clessidre,
portandosi seco
la retorica del fantasma di un petalo
caduto.
Poesia scritta il 30/06/2017 - 20:12
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