Una lingua s 'affaccia e sfida le acque
La Cingono in ogni.lato suo fatal abbraccio
li ove il tropici taglia e fa sua strada
Non si resta piega , .modella la boreale
Estate che governa
Onda su onda nasce e chiede Piaggia
Spezzando la bianca spuma che si perde
Tra vento e cielo
L 'antiche pietre si paran a difesa
Voi che foste li dal l primo vagito di Gea
Brontolano,avanzan nel ventre a ogni
Mareggiata ledon il cor d arena !
Infiniti orizzonti ,mare ,mare e ancora mare fin dove l occhio non fatica a vederla fine !
Un indaco profondo ,fa confondere il verde delle acque ,il biancheggiar della cresta
Eolo le ammaestra
Nascon dal fondo crescon ,
Nessun le frena cantando quel dolce
Malinconico languore
Non ve nequizia che infici
Pura dall eterno
Non s ' ode il rumore il vociare umano
Da mane a sera questo mare
Ove naufragar serebbe
Dolce !
Tronca l 'onda la sera il biondeggiar
Della silente luna
L 'aurora si tinge d argento
Rosseggia nel meriggio
In giornate che non son del mio
Respiro !
Cosa è questa quiete che toglie
Il sonno placa ogni affanno ?
Una pace senza tempo
Sì perdono i pensieri
Sì rinnova il talento
Muto osserva il concerto
Impotente ,solo impotente
Di fronte a questo parto
Che tanto amor nei petti
Spinge !
La burrasca e 'nell anima
Che tanto affanna e pressa
che par schiacciata !
Rispecchiati in questa landa
O mio spirito
che tanto tra onde
E vapore nubi avrei nuova
Nascita per perdermi in tanta delizia
Corrado cioci
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