Tediosa è
La risata che porto
La vita che sopporto
Il ricordo
Di un morto
E cammino
Per le strade di città estranee
Che appagliono
Al mio sguardo misero
Più accoglienti
Del mio luogo natio
E
Sono i fili che escono da me
Legati ai corpi degli altri
Che
Tirano la grana
Di una bambina lontana
Di una rete fitta
Di insetti in trappola
Nella ragnatela
Di una macchina
Ma quando cammini
Senza una meta
Dimentichi
Dove è iniziata
La tua passeggiata
E allora
Un pensiero
Sincero
Trova un sentiero:
"Libera"
Ma non per davvero
E
Senza sorpresa
Una verità scomoda
Ti verrà rivelata:
"Non sei nessuno
Su questa strada
Non sei nessuno
Senza la tua fermata"
E così
Per non perderti
Nell'invisibile labirinto
Di una salita dimenticata
Tornerai senza volerlo
Senza saperlo
Nella tua umile casa
Abbandonata.
La risata che porto
La vita che sopporto
Il ricordo
Di un morto
E cammino
Per le strade di città estranee
Che appagliono
Al mio sguardo misero
Più accoglienti
Del mio luogo natio
E
Sono i fili che escono da me
Legati ai corpi degli altri
Che
Tirano la grana
Di una bambina lontana
Di una rete fitta
Di insetti in trappola
Nella ragnatela
Di una macchina
Ma quando cammini
Senza una meta
Dimentichi
Dove è iniziata
La tua passeggiata
E allora
Un pensiero
Sincero
Trova un sentiero:
"Libera"
Ma non per davvero
E
Senza sorpresa
Una verità scomoda
Ti verrà rivelata:
"Non sei nessuno
Su questa strada
Non sei nessuno
Senza la tua fermata"
E così
Per non perderti
Nell'invisibile labirinto
Di una salita dimenticata
Tornerai senza volerlo
Senza saperlo
Nella tua umile casa
Abbandonata.
Poesia scritta il 11/08/2017 - 19:03
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