Quieto e silenzioso.
Muto.
Immobile e impassibile.
Inespressivo nelle linee.
Che non parla.
Che non fa rumore.
Ammutolito in modo costante
In ferreo silenzio.
Che non piange.
Che non ride.
Freddo e immobile.
Inespressivo
anche in piena luce.
In modo perpetuo
nulla attende.
Dallo sguardo fisso.
Sempre
dal colorito scialbo e smorto.
Muto.
Immobile e impassibile.
Inespressivo nelle linee.
Che non parla.
Che non fa rumore.
Ammutolito in modo costante
In ferreo silenzio.
Che non piange.
Che non ride.
Freddo e immobile.
Inespressivo
anche in piena luce.
In modo perpetuo
nulla attende.
Dallo sguardo fisso.
Sempre
dal colorito scialbo e smorto.
S’attende
la benedizione
dei bambini di calco
da porre in mangiatoia di vacche e buoi artificiali.
Atto ripetitivo
di coscienze artificiali
Ripetizione
della santa notte di natale.
Più in là...
campo rom
S'ode un vagito.
Un pianto.
In anticipo.
Prima del suonare delle ore.
Ancora prima di “amen “e “cosi sia”
S’ode un pianto.
E chi di carne e spirito fu creato...
è nato...
nella Santa Notte
ancora nel posto giusto.
Poesia scritta il 13/08/2017 - 08:44
Letta n.993 volte.
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Commenti
Grazie Francesco
Vincenzo Liguori 19/08/2017 - 22:00
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Trovo questa opera importante, pungente.. come deve essere. Molto apprezzata e complimenti
Francesco Gentile 18/08/2017 - 19:39
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