boudicca
Madre d 'un popol  
Fiaccato che alle caviglie ,
Vedea  la dura  catena 
Del servo ,del pan obligato 
Al padron romano .
Le chiome non Odorose 
Il  volto non verginel
Ne di femminile voce 
Ma col cor disse no 
Al passo del regno 
D 'Augusto e figliol. 
La carne amata ,
Fu fatta a strazio 
Dal crudele milite 
Che d 'ogni confin
Non è mai sazio .
Cavalla bardata ;
D 'ispido  pel
Pronta alla carica ,
La spada già  gronda 
Di mille battaglie .
Pianto  d 'icenico ,
Al vento disperso
Ma Ricolto  da te
O regina dell ultima speme.
Vecchie capanne
Dell 'umiliata terra ,
Liberta' grida 
La sponda 
Dell isola fiera .
Non s 'orna le mani 
Di olio muschiato
Ma legno e piombo 
Dell arco infuocato .
Sta a guardare 
Londinum.
Tua patria tuo ostello
Galoppa veloce ,
Regina di pietra,
Nel tuo nome,
Il seme della gloria,
S'interra.
Tu, risolleva 
I derelitti
Che già a Roma porgon 
La schiena .
Donna ,quanto maschil
Vigore il sangue ti gonfia .
Gemma ferma che il fiume
Non rode ,
Quercia robusta 
Che il tuono non scuote .
Amaro pasto latino 
T'aspetta
Non saran servi pronti
a piegar la testa ,
Ma in Ver a lottar 
Come l 'onesta fiera .
Selvaggia  la pugna 
Risuona il ferro col 
Ferro, tra sudor e pianto
Polver , dolor  ,
Beve l erba il vostro  ardir.
Come fascine  in ottobre
Così cadono  a larga  
Mano  l 'icene  e il suo onor.
Tutto si quieta!
Il clamor cede al silenzio .
Al par delle Spighe falciate 
Sparti  tra i campi ,chi le mani 
Volea  libere ,
Carezzar  il figlio , 
Riveder il giorno ,
Del focolare sicuro ricovero .
Ma tu libertà  non mori
Non ti spegni come sterpo 
Al vento!
Chi lei sempre va
cercando 
Non teme  ne morte ,
Ne inganno .
Invoca e non si resta 
Purezza immacolata,
Non sei rotta  
Al lezzo dell'inganno. 
T 'hanno amato 
.I valorosi,
I figli della bella patria 
D 'infinito amor .
Corrado cioci
Poesia scritta il 08/11/2017 - 08:30Voto:  |  su 0 votanti  | 
	
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