Stanca di dover mostrare un volto sempre diverso,
Stanca di sorridere quando ho un nodo alla gola.
Stanca di dover nascondere un fazzoletto umido di pianto.
Stanca di considerare le mie lacrime, solo gocce d'acqua sporca.
Stanca di dover dispensar sorrisi invece che smorfie.
Stanca di dover sempre dire si, mentre il mio dentro urla no.
Intanto che persone crudeli scagliano pietre contro uomini stanchi,
io salgo: vado su e inciampo...
Rami intrecciati mi si infilano tra le gambe:
come spire di sepenti mi catturano, mi trattengono,
mi impediscono di camminare.
Fra alberi, che simili a folte chiome leonine coprono il cielo,
io mi arrampico...
Strappo le erbacce, i rami morti e procedo su per l'impervio sentiero.
Mi pare di vedere una luce, ma sono solo io che rincorro un'illusione.
Fra papaveri e margherite, continuo a inseguire farfalle.
Entro in un campi di fiori.
Vedo famiglie felici stendere una tovaglia a quadri sul prato,
sento un profumo di buono e di famiglia allegra e felice...
e poi...come sabbia dalle dita, scivolano le mie illusioni.
Mentre tutti continuano a mentire, io...
stanca di raccontarmi bugie, stanca di fingere,
libero dalle catene le mie ansie, i miei timori
e senza vergognarmene piango...
Stanca di sorridere quando ho un nodo alla gola.
Stanca di dover nascondere un fazzoletto umido di pianto.
Stanca di considerare le mie lacrime, solo gocce d'acqua sporca.
Stanca di dover dispensar sorrisi invece che smorfie.
Stanca di dover sempre dire si, mentre il mio dentro urla no.
Intanto che persone crudeli scagliano pietre contro uomini stanchi,
io salgo: vado su e inciampo...
Rami intrecciati mi si infilano tra le gambe:
come spire di sepenti mi catturano, mi trattengono,
mi impediscono di camminare.
Fra alberi, che simili a folte chiome leonine coprono il cielo,
io mi arrampico...
Strappo le erbacce, i rami morti e procedo su per l'impervio sentiero.
Mi pare di vedere una luce, ma sono solo io che rincorro un'illusione.
Fra papaveri e margherite, continuo a inseguire farfalle.
Entro in un campi di fiori.
Vedo famiglie felici stendere una tovaglia a quadri sul prato,
sento un profumo di buono e di famiglia allegra e felice...
e poi...come sabbia dalle dita, scivolano le mie illusioni.
Mentre tutti continuano a mentire, io...
stanca di raccontarmi bugie, stanca di fingere,
libero dalle catene le mie ansie, i miei timori
e senza vergognarmene piango...
Poesia scritta il 03/12/2017 - 09:01
Letta n.993 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Come non essere concorde con il commento della nostra dolcissima Maria, forse dovremmo cominciare con il cambiare noi stessi per poter poi cambiare il mondo intorno. Imparare a dire no è un sano egoismo, difficile da attuare per persone troppo sensibili ma bisognerebbe trovare la forza almeno per tentare.
Anna Rossi 04/12/2017 - 02:35
--------------------------------------
Bella introspezione...
Grazia Giuliani 03/12/2017 - 21:57
--------------------------------------
Ciao Giovanna cara mi ci ritrovo molto
in questa tua poesia...
in questa tua poesia...
Penso sia tutta questa ipocrisia
che ci circonda che stanca
tutta la falsità e la cattiveria
che nell'essere umano purtroppo alberga.... non saremo noi purtroppo a cambiare il mondo...ma forse possiamo
cambiare noi...che ne dici?
Trovo la tua poesia molto riflessiva
Ciao cara.
Maria Cimino 03/12/2017 - 21:48
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.