A MIO PADRE
Dissero i Cavalieri della Morte
" Richiudi gli spartiti
e consegnaci l ' anima ,
Maestro " .
Discese dal letto di rovi ,
come un bambino docile
s ' incamminò sopra una gamba sola .
Si ruppero le chiavi di violino
a sipario estirpato ,
fu l ' ultima nota
senza fiato .
Ma lungo i precipizi del silenzio
risuonava il suo passo ,
quasi un gentile accordo di clarino .
" Richiudi gli spartiti
e consegnaci l ' anima ,
Maestro " .
Discese dal letto di rovi ,
come un bambino docile
s ' incamminò sopra una gamba sola .
Si ruppero le chiavi di violino
a sipario estirpato ,
fu l ' ultima nota
senza fiato .
Ma lungo i precipizi del silenzio
risuonava il suo passo ,
quasi un gentile accordo di clarino .
Poesia scritta il 03/07/2013 - 12:55
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Voto: | su 2 votanti |
Commenti
In questa poesia vedo racchiuso l’amore per un padre, un padre che amava la musica
La sua agonia nel letto delle sofferenze e la rassegnazione ultima al richiamo della morte. Leggo il dolore di una figlia per la perdita
E infine nel silenzio dell’assenza, la dolcezza del suo ricordo che riempie i vuoti, così come lui amava fare: con la musica e gli accordi gentili di un clarino.
La sua agonia nel letto delle sofferenze e la rassegnazione ultima al richiamo della morte. Leggo il dolore di una figlia per la perdita
E infine nel silenzio dell’assenza, la dolcezza del suo ricordo che riempie i vuoti, così come lui amava fare: con la musica e gli accordi gentili di un clarino.
Claretta Frau 05/07/2013 - 18:13
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