Buon NaadaleI Buon NaadaleI
Dei mendici lamentevole dissonanza
alle festose vie costellate
di virulente vetrine per le quali
frenetico diffonde festivo
biascicare di piedi e di voci
di migliaia e migliaia di magi
ai doni intenti sotto lieve e men lieve
fuggir di lumi stanco ornamento
al nostro cielo, qual cielo…
Da quanto non vedo il cielo né d’intorno
la gente, la neve, il sole, oggetti d’amore
da quanto tempo non sento il silenzio
e da quanto non taccio…
a camminarmi sopra son preso come tutti
a muovermi, andare e non ho più dove stare
né nulla da dire e vorrei solo ascoltare
parole che parlassero d’altro.
Dei mendici lamentevole dissonanza
alle festose vie costellate
di virulente vetrine per le quali
frenetico diffonde festivo
biascicare di piedi e di voci
di migliaia e migliaia di magi
ai doni intenti sotto lieve e men lieve
fuggir di lumi stanco ornamento
al nostro cielo, qual cielo…
Da quanto non vedo il cielo né d’intorno
la gente, la neve, il sole, oggetti d’amore
da quanto tempo non sento il silenzio
e da quanto non taccio…
a camminarmi sopra son preso come tutti
a muovermi, andare e non ho più dove stare
né nulla da dire e vorrei solo ascoltare
parole che parlassero d’altro.
Poesia scritta il 24/12/2017 - 18:03
Letta n.1271 volte.
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Commenti
Auguri..
Francesco Gentile 25/12/2017 - 09:58
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