D’equina innata regalità t’ergi
criniera ch’a baciar s’appressa il vento
dell’orgogliose tue falcate ‘l prato aspergi
negli zoccoli recando un antico sentimento.
Arde ‘l cavalier nel suo amorevole condurti
cesello di natura in terra immacolata di Slovenia
il guardo dello spettator sempre disia sedurti
incantato a te rivolgesi dagl’occhi come in soave nenia.
Canuto, marron o di grigior madido possiedi ‘l manto
ai tuoi figliol puledri dolcemente avvinto
in guisa di trotto o di galoppo ‘l correr tuo doni in canto
a chi a’ nitriti tuoi s’abbevera dall’emozione spinto.
criniera ch’a baciar s’appressa il vento
dell’orgogliose tue falcate ‘l prato aspergi
negli zoccoli recando un antico sentimento.
Arde ‘l cavalier nel suo amorevole condurti
cesello di natura in terra immacolata di Slovenia
il guardo dello spettator sempre disia sedurti
incantato a te rivolgesi dagl’occhi come in soave nenia.
Canuto, marron o di grigior madido possiedi ‘l manto
ai tuoi figliol puledri dolcemente avvinto
in guisa di trotto o di galoppo ‘l correr tuo doni in canto
a chi a’ nitriti tuoi s’abbevera dall’emozione spinto.
Poesia scritta il 08/06/2018 - 14:55
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Commenti
Poesia d'altri tempi.
Molto bella, musicale e ben rimata.
Complimenti!
Un saluto
Molto bella, musicale e ben rimata.
Complimenti!
Un saluto
Loris Marcato 09/06/2018 - 07:36
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