presso un castello
dei monarchi
parlano queste pietre,
e di sgomento
trema la mano
al tocco di spettrali
immagini di morte:
volti stinti,
eternati dal bronzo
sulla pietra,
grevi di polvere
ch'opaca indugia
da secoli e millenni,
protesi ad ammonire
dal baratro del nulla.
Oh, trionfanti cortei
grida guerresche!
Ebbra di gioia e vino,
gli occhi accesi
da lusinghieri onori,
si raduna
la folla in schiera,
e lazzi e applausi
ed inni manda,
disposta in ali fluttuanti,
per l'effimera gloria
a i reduci eroi,
impolverati e fieri;
e per l'ombra merlata,
dagli stagni
acuto grida il cigno,
e nella bianca scia,
torbido gorgoglia
il fondo limo.
L'amore esplode,
ed i cespugli ombrosi,
liberano
reconditi profumi
all'introdursi
di leggiadre cure,
e furtive carezze
evanescenti..
nel vivido baglior
di mille fuochi:
erranti luci,
fuochi vaghi,lenti
sotto il capriccio
della luna fredda.
In me rintrona
la sgomenta voce
di quell'anime erranti:
cavalieri senza fiato,
strappati a madre
e sposa in pianto:
e sete e fame
e gelo e morte
di quieti genti
che destino o trame
avversi
lanciano sul rogo,
come indomiti polledri
arsi dall'occhio
infuocato del cielo.
Sul bronzo eterne,
nell'oblio disperse,
trafitte giacciono
le spoglie e sfatte:
ma l'anima immortale
... non riflette?...
Non rista': oltrepassa...
Voto: | su 4 votanti |