infiammato di correnti luccicanti
la sabbia bianca come un letto per riposare
in un sonno senza sogni, nella notte più buia
cammini narcolettico, il fuoco nei capelli
la cravatta allentata, la camicia come sudario.
La gramigna sussura nella brezza del meriggio
che vorresti dirmi, Tamam? Uno sforzo, ti ascolterò.
Raccontami. sussurrami all'orecchio;
spalancherai la bocca e sentirò il rumore del mare.
La spiaggia deserta, un re nella terra di nessuno
cieco tra i ciechi hai barcollato, lungo le fredde distanze.
Il pasto caldo, le sigarette in tasca,
la valigia per cuscino, il cappello sugli occhi.
Rimani, rimani qui. La nave che aspetterai invano
veleggia rovesciata al'orizzonte, le vele nere
e lo scafo di marmo lucente, dal ponte lei ti saluta.
La tua lettera segreta, con affetto e rammarico.
E' finita (Tamam Shud), neanche un fiore per faro.
E' venuta a dirti addio una volta ancora, negherà ancora.
La terra umida non è calda quanto la spiaggia
la pioggia non risplende sinistra come le onde del mare.
La stazione è deserta e l'ultimo treno è partito.
Non è la tua casa, ma ora è dimora. Tamam, dimmi di più.
Con affetto, Tamam. Saluti e baci.
L'eco di ritorno e congestione di pensieri, cinque righe
e la linea di un destino in meno.
C'è nessuno... C'è nessuno lì?...
Fa nulla allora, dormo un po' e sanguino in silenzio,
Addio mondo crudele. E grazie di nulla.
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la fine di un ciclo della propria vita o della vita stessa
senza che nessuno sappia, senza che nessuno assista, consoli, supporti...ricordi
così, senza neppure un fiore
particolare, diversa, intensa
complimenti