ER POVERO CECO
Er cèco piano piano
rasentava er muro.
Ch’arivasse lontano
io nun ero sicuro.
rasentava er muro.
Ch’arivasse lontano
io nun ero sicuro.
Già viddi un regazzino
co’ un aria da puzzone
che je passò vicino
facenno er tontolone.
Mentre je passò accosto
co tutta l’intenzione
j’ammollò de nascosto
cor braccio ‘no spintone.
Ma er ceco sgamò er pollo
e come gnente fosse
te l’agguantò per collo.
E poi co’ un par de mosse,
j’abbottò le ganasce
dicenno: -A disgrazziato!
Ancora deve nasce’
quello che m’ha fregato.-
Ma je ne dette un frego...
e poi si me ricordo,
se levò l’occhiali da cèco
e se li mise da sordo.
Poesia scritta il 24/07/2018 - 12:13
Da enio2 orsuni
Letta n.949 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Papà è in attesa di intervento alle cateratte già da alcuni giorni sto postando x lui che vi saluta e vi ringrazia tutti
Sonya
Sonya
enio2 orsuni 26/07/2018 - 09:43
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Sempre bello leggerti Enio *****
Paolo Perrone 25/07/2018 - 23:57
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Grazie ENIO2 hai una grande capacità di sollevare il morale, consiglierei a tutti di leggere le tue poesie con il caffè ogni mattina per iniziare con un sorriso la giornata 5*
donato mineccia 25/07/2018 - 10:53
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Sempre bravo Enio complimenti
Salvatore Rastelli 25/07/2018 - 08:34
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Bravi Enio, sempre spiritoso e sapiente!!!
Teresa Peluso 24/07/2018 - 21:57
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Divertentissima mille complimenti
Barbara Loy 24/07/2018 - 20:18
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sei straordinario Enio Bellissima!!! Un cielo di stelle
Margherita Pisano 24/07/2018 - 19:29
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***** mi hai fatto ridere. te ne meriteresti mille di stelline!
Marilla Tramonto 24/07/2018 - 16:36
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