Il varco nero si sta aprendo,
non c'è luce.
Un baratro senza respiro è rinato,
adesso risucchia ogni cosa sul suo cammino
- sta risucchiando anche la mia testa
e io non ho più niente,
sono lasciata qui a marcire come le foglie
in autunno
senza un ricordo a cui aggrapparmi
qualcosa
che mi possa far luce in queste tenebre nerissime.
non c'è luce.
Un baratro senza respiro è rinato,
adesso risucchia ogni cosa sul suo cammino
- sta risucchiando anche la mia testa
e io non ho più niente,
sono lasciata qui a marcire come le foglie
in autunno
senza un ricordo a cui aggrapparmi
qualcosa
che mi possa far luce in queste tenebre nerissime.
Non ci troviamo,
tu sei perso, sei al di là della notte
più lontano dell'altro capo del mondo
e mi pasticciavi il cuore con i tuoi pastelli,
una mano da bambino, debole
ma più forte
delle mie paure.
Adesso in questo inferno senza fine
cerco la tua mano,
- il mio perno
ma non sento altro che urla...
Assordanti urla che si perdono
nel nero del nulla
e poi l'attesa... tic tac...
Ho perso anche stavolta.
Poesia scritta il 20/10/2013 - 21:23
Letta n.1354 volte.
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Commenti
drammaticamente efficace, alleggerita appena da quel delizioso pasticcio di pastelli nel cuore, troppo infantile aimè per assicurare un vero conforto d'amore...
Irene Fiume 22/10/2013 - 10:31
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