Nelle mani del conciatetti
Singhiozzano i semafori.
Si son abbigliate
a mescite o bistrot
quelle che un tempo erano osterie.
Solo il torchio
nella rotatoria resta tale.
Amici d’un tempo,
al tempo delle compagnie
non li riconosco: rincasano donne,
vengono ad aprire bimbi
alle porte che hanno nomi
congiunti sul campanello.
Ma son io che non ho consentito
l’impugnatura ad alcuno tenendo
ben libero l’occhio al centro.
Con tutto il peso del massello.
Si son abbigliate
a mescite o bistrot
quelle che un tempo erano osterie.
Solo il torchio
nella rotatoria resta tale.
Amici d’un tempo,
al tempo delle compagnie
non li riconosco: rincasano donne,
vengono ad aprire bimbi
alle porte che hanno nomi
congiunti sul campanello.
Ma son io che non ho consentito
l’impugnatura ad alcuno tenendo
ben libero l’occhio al centro.
Con tutto il peso del massello.
Poesia scritta il 21/04/2019 - 20:00
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Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Bellissima
Maria Isabel Mendez 22/04/2019 - 17:37
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Bellissimo ricordo nostalgico! Buona Pasquetta!
santa scardino 22/04/2019 - 14:38
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Si intuisce la malinconia di un passato superato, il disagio di un presente cui non si riconosce la forma... versi apprezzati.
Margherita Zocco 22/04/2019 - 07:13
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Complimenti per la chiarezza del pensiero ed auguri di una Santa Pasqua (ti immagino cattolico).
Ernesto D'Onise 21/04/2019 - 20:39
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