Come l’ultimo raggio dell’occaso del giorno,
pensoso,
sul confine tra la rossa foglia e l’alto azzurro,
tra Aprile e Maggio,
nascevo.
Come bianche onde,stanche,
che giacciono lente sulla sabbiosa distesa,
tra poche orme e molti passi,
ho vissuto.
Ed ora il mare è su di me richiuso
e la memoria,
come scudi di carta pesta,
trafitti dal sussultare degli occhi di visi immobili,
affonda imperitura
e sentimento del tempo diviene.
pensoso,
sul confine tra la rossa foglia e l’alto azzurro,
tra Aprile e Maggio,
nascevo.
Come bianche onde,stanche,
che giacciono lente sulla sabbiosa distesa,
tra poche orme e molti passi,
ho vissuto.
Ed ora il mare è su di me richiuso
e la memoria,
come scudi di carta pesta,
trafitti dal sussultare degli occhi di visi immobili,
affonda imperitura
e sentimento del tempo diviene.
Poesia scritta il 23/05/2019 - 11:01
Letta n.914 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Nessun commento è presente
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.