Ti ascolto vento
furtivo tra le fessure.
Non urli. Mugoli.
Quasi un lamento.
furtivo tra le fessure.
Non urli. Mugoli.
Quasi un lamento.
Ti ascolto vento
sprofondato nel rosso
della mia poltrona
in questa notte buia e fredda.
Ti ascolto vento
ascolto il tuo dire
quasi soffiato
di antichi e presenti dolori.
Ti ascolto vento
assorbo il tuo soffrire.
Tu che vai per il mondo
tu del mondo conosci le pene.
Poesia scritta il 21/12/2019 - 16:57
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