Pietre
Uomini contro uomini
si fanno la guerra.
Semi mai germogliati,
soffocati nella terra.
Ventri infertili,
vuoti da colmare.
Terreni aridi,
pesci senza mare.
Alberi senza frutti,
cieli senza stelle.
Occhi senza vista,
ferite sulla pelle.
Aria piena di nuvole nere,
coperta da polvere da sparo.
Smorfie su labbra contratte,
dal sapore amaro.
Mani mozzate delle dita,
private dei sogni.
Terra senza erba,
dove fiori non cogli.
Corpi martoriati
contro un freddo muro.
Sguardi pietrificati
da un orrore scuro.
Fra corpi senza vita
e forni senza pane,
c'è ancora chi rovista,
fra quel che rimane.
Mamme senza figli,
facce buie e tetre,
giacciono spente
fra le dure pietre.
Qualcuno nella polvere
cerca un crocifisso
affronta il nemico...
con lo sguardo fisso.
Allunga un braccio
per fermare l'orrore,
ma una fredda pallottola
gli va dritta al cuore.
Scarpe di bambini
senza piedi e calzini.
Seni senza latte,
nidi senza uccellini.
L'aria sgretolata
puzza di terrore.
Si semina morte,
si sparge dolore.
Uomini accarezzano fucili,
come fossero braccia:
simili a canne fumanti
han dura e fredda la faccia.
Si sopprime la pace,
si fa aspra la guerra,
nessun seme germoglia,
nella fredda la terra.
Per chi viene soppresso
non un fiore, un cipresso.
Corpi senza un poi e un dopo...
inceneriti e dilaniati dal fuoco.
Un uomo ferito,
gratta con le unghie e le mani,
il terreno incolto...
in cerca di un domani.
Ma dove non c'è più nulla...
rimangono solo graffi sulla terra...
e pietre...solo pietre nelle mani.
si fanno la guerra.
Semi mai germogliati,
soffocati nella terra.
Ventri infertili,
vuoti da colmare.
Terreni aridi,
pesci senza mare.
Alberi senza frutti,
cieli senza stelle.
Occhi senza vista,
ferite sulla pelle.
Aria piena di nuvole nere,
coperta da polvere da sparo.
Smorfie su labbra contratte,
dal sapore amaro.
Mani mozzate delle dita,
private dei sogni.
Terra senza erba,
dove fiori non cogli.
Corpi martoriati
contro un freddo muro.
Sguardi pietrificati
da un orrore scuro.
Fra corpi senza vita
e forni senza pane,
c'è ancora chi rovista,
fra quel che rimane.
Mamme senza figli,
facce buie e tetre,
giacciono spente
fra le dure pietre.
Qualcuno nella polvere
cerca un crocifisso
affronta il nemico...
con lo sguardo fisso.
Allunga un braccio
per fermare l'orrore,
ma una fredda pallottola
gli va dritta al cuore.
Scarpe di bambini
senza piedi e calzini.
Seni senza latte,
nidi senza uccellini.
L'aria sgretolata
puzza di terrore.
Si semina morte,
si sparge dolore.
Uomini accarezzano fucili,
come fossero braccia:
simili a canne fumanti
han dura e fredda la faccia.
Si sopprime la pace,
si fa aspra la guerra,
nessun seme germoglia,
nella fredda la terra.
Per chi viene soppresso
non un fiore, un cipresso.
Corpi senza un poi e un dopo...
inceneriti e dilaniati dal fuoco.
Un uomo ferito,
gratta con le unghie e le mani,
il terreno incolto...
in cerca di un domani.
Ma dove non c'è più nulla...
rimangono solo graffi sulla terra...
e pietre...solo pietre nelle mani.
Poesia scritta il 15/12/2020 - 10:49
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Commenti
Quando vedo dei filmati su una qualche guerra mi sembra impossibile che gli uomini, con la cultura odierna, possano ancora metterla in atto. Eppure dal tempo dei tempi ogni giorno c’è una guerra in un posto della terra. I tuoi versi molto forti ed insistenti vogliono denunciarne la ferocia e non lasciarci impassibili, solo perché non ci tocca da vicino. Brava Giovanna
Anna Maria Foglia 15/12/2020 - 20:20
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