Di qualunque posto amo le colline
quel sollevarsi lieve della terra
che a salire con temperanza invita
un passo dietro l'altro un passo ancora
è dolce affrontare così la vita
che abbigliata di verdeggianti vesti
gradualmente sfuocate all'orizzonte
dispiega le invitanti sfumature.
Sul dorato dorsante le cascine
mollemente s'adagiano con grazia
custodi di grano e foraggi agresti
e qualcosa di sacro si diffonde
col lavoro dell'uomo che lo onora
dai prati, erbe, dai campi, dalle fronde.
Mi sono care tutte le colline
pure quelle di forestieri siti
presagi di nuovi occhi ed avventure
ma più cari mi sono i miei declivi
odorosi di vigna e di frutteti
che mi scorsero bimba e ragazzina
esitare di fronte a scelte, a bivi
di sentieri, ma giammai indietreggiare.
Sulla collina, sulla sommità
tutto si può, è lecito sognare
di là
anche l'ascoso e fascinoso monte
o il pelago remoto si indovina
tutto in un'altra prospettiva appare.
(L'immagine è dell'autrice, "Cattedrale di Santa Maria Saal," Carinzia, Austria, olio su cartone telato).
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