Fratelli (la grande guerra)
non ebbe che l'aggettivo
ridondante di menzogne
guerra sanguinaria e distruttiva
prolungata e seriale
come una catena di montaggio.
Guerra, a gran voce evocata
dagli intellettuali dell'epoca
quasi una purificazione
da una pace nauseabonda.
Sorta di lode e ode alla belligeranza
che solo chi visse nelle trincee l'orrore
seppe descrivere nella sua crudezza
-vicino a un compagno massacrato...
ho scritto lettere piene d'amore-
Evento bellico d'esacerbante disumanità
eppur toccante dimensione umana.
Nella trincea di fronte
il nemico
con un'uniforme diversa
ma del tutto uguale a sé
come un fratello.
In mezzo la terra di nessuno,
nauseabonda sì la puzza dei cadaveri,
la morte incombente
sotto il fuoco ostile.
Grande guerra, inutile strage
come le precedenti e le successive.
Non recepito monito alla Pace
mancata
fra gli uomini
fratelli
-Parola tremante nella notte
Fratelli-
I versi tra lineette sono di Giuseppe Ungaretti.
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Questa poesia inoltre è scritta molto bene. Darei quindi 5 stelline meritate.
La storia si ripete.
Grazie anche per i versi del Grande Ungaretti.
Complimenti