Ti porto con me nella tomba dei perché
e sono ambra di te prigione,
alcova estinta della ragione.
e sono ambra di te prigione,
alcova estinta della ragione.
Ti porto nelle pieghe del sangue
tra questa pioggia
che negli occhi langue.
Scorre il morso del pupazzo
nel termine di sciolte colline,
nel fuso sorriso d'un pazzo.
Scorre e sera avvolge
un ombrato sentiero
che più sconvolge.
Eri amore nelle maree
d'inesistenti odissee,
fuoco di gesso
nella polvere del nostro amplesso.
Ora nella dissolvenza del correre,
vedo solo distorti flussi
persi nelle pozze sepolte,
nelle stanza a cui ancora bussi,
nelle scene dipinte su dimenticate volte.
Ora son statica mossa
appesa sulla tua fossa.
Ora son ambra di selvaggio pino
e nella notte osservo
il mio lontano destino.

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Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Sì mi ricordavo di averti già letto questa bellezza O:- )


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Grazie di cuore a tutti e una serena notte 



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Emotivamente alta. Bellissima. Un saluto.







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Bellissima bravo G. 



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Una poesia che coinvolge ed incanta. 



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Grazie di cuore anche per Flock





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Grazie Anna e Marina delle belle parole un caro saluto! 



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Da..ora son statica mossa alla chiusa finale...è stupenda. Ma tutta è bella. 



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Che meraviglia poetica.
Non manca nulla a questa Perla di Poesia... e null'altro aggiungo se non i miei sinceri complimenti, Poeta...
Con tutta la mia stima,
Marina
Non manca nulla a questa Perla di Poesia... e null'altro aggiungo se non i miei sinceri complimenti, Poeta...
Con tutta la mia stima,
Marina


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