Una luce cremisi
zampilla nella mia stanza.
Pulce dispettosa.
Mi riporta il profumo delle notti
dove ti sgombravo la fronte
dalle tempeste e i soprassalti
che il corso degli eventi
ti lasciava
dopo il viaggio.
Quella luce cremisi
ora mi cade dalle mani.
Attraversa una parete di palpiti,
per giungere al mistero
più intimo delle parole non proferite.
Ma quei fiocchi di luce cremisi
stanno ora sul limitare
della finestra.
E ogni ricordo, ogni vago simulacro
si perde.
Una spirale che si chiama enigma,
per ricomporre i nostri eventi.
zampilla nella mia stanza.
Pulce dispettosa.
Mi riporta il profumo delle notti
dove ti sgombravo la fronte
dalle tempeste e i soprassalti
che il corso degli eventi
ti lasciava
dopo il viaggio.
Quella luce cremisi
ora mi cade dalle mani.
Attraversa una parete di palpiti,
per giungere al mistero
più intimo delle parole non proferite.
Ma quei fiocchi di luce cremisi
stanno ora sul limitare
della finestra.
E ogni ricordo, ogni vago simulacro
si perde.
Una spirale che si chiama enigma,
per ricomporre i nostri eventi.
Poesia scritta il 05/08/2022 - 11:15
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