POESIA

La grande quercia è ancora verde,
stanca della gran calura,
il vento della sera
scompiglia la sua chioma,
dal cielo, la luna non s’affaccia ancora.
Immobile è la vita, tutto è silente intorno,
il sussulto rimescola ogni giorno.
Dalla chiesetta amica, s’innalza un coro
di vecchiette e giovani sognati;
le campane, con voce antica suonano
rintocchi lenti al calar della sera.
Riemergi, ignara giovinezza,
guardi impallidita i sogni
e il tempo dei ricordi senza fine,
tristi rimpianti d’un perduto tempo.
La mia tristezza tu la vedi, o sera,
amara e dura incidersi sul viso,
la mia tristezza per la gente incredula
che mi parla d’amore mentre è infedele.
Imbruna il cielo, è là, sull’uscio un bimbo,
appoggia il capo sul grembo della mamma,
con dolcezza sfiora i suoi capelli,
una litania fatta gorgheggi
è la nenia di una ninnananna.

Carmine De Masi, 11/09/2022
Dipinto di Annamaria Margiore

Poesia scritta il 07/10/2022 - 11:06

Da Carmine De Masi

Letta n.660 volte.

Grazie per i vostri commenti.

Carmine De Masi 13/10/2022 - 21:13

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Carmine è bellissima...riletta più volte

Anna Rossi 09/10/2022 - 06:15

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Molto bella e evocativa!

Marina Assanti 08/10/2022 - 19:39

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Veramente bella.
Incantevole la chiusa.
Un saluto

Loris Marcato 08/10/2022 - 19:31

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