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non spostarti da lì

so di amarla
chi ti ama, c’è prima di te
prima ancora di sfiorarti le ginocchia
le dita fredde di chi sa cos’è il dolore
se lo porta nel petto
arriva giù nello stomaco e si sazia di parole
non scorrono tra i titoli di coda
di parole, odorano di inchiostro non ancora asciutto
e di occhi tremuli come stelle su occhi di bambino


so di amarla
non chiedermi perché
ma c’era, ancor prima che nascessi
i suoi, smarriti
accecati dal ticchettio di un orologio senza tempo
mi son cascati addosso
un viaggio dentro lei e non finisce mai
neppure quando le carni hanno gridato
e supplicato gli angeli di salvarle dal demonio


so di amarla, si
perché lei è anche il poi


no, non spostarti da lì
voglio ricordarti così
le spalle scivolate su una poltrona nera
tra le acque morte di questo paradiso




nota:
disse: perdonami, perdonami, perdonami
ma non lo merito


l'immagine è ripresa dal film: non ti muovere




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Poesia scritta il 04/11/2022 - 21:18
Da laisa azzurra
Letta n.511 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Come i papaveri che crescono
ai bordi dei binari
regalano il proprio rosso al
grigio di qualunque matita,
o quel fiore ritratto dalla
mano appassionata di Monet,
degno dell’affezione folle
di ogni singola pennellata..

...così leggerti è per me


Mirko D. Mastro 09/11/2022 - 12:22

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Grazie di cuore, Marina
Buona serata

laisa azzurra 06/11/2022 - 22:14

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Che Poesia!
Enigmatica, ma interpretabile e di spessore. Splendido il tuo stile...
complimenti,
Marina

Marina Assanti 06/11/2022 - 17:55

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Grazie poeti
Si, enigmatica
Ho sempre pensato che fosse bello suscitare emozioni con parole buttate là, su un quadernetto di poche pretese, come stracci lasciati ovunque, che ricomposti ed indossati,inventano lo stile...

Oppure, no.
Buona serata


laisa azzurra 05/11/2022 - 21:36

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Enigmatica e triste,
non ti leggo da tanto.
Bentornata Laisa

Mary L 05/11/2022 - 18:57

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Tanto enigma incastonato, molta tristezza!! Ciao!!

Anna Cenni 05/11/2022 - 15:31

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Sempre tre metri sopra il cielo.... Complimenti.

MAURIZIO R. MASSARI 05/11/2022 - 10:53

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Non riconoscendo la felicità, più che vivere ci si lascia vivere in una staticità con cui si cerca di esorcizzare il dolore anestetizzandolo.
Dalle pagine della Mazzantini, dalla pellicola di Castellitto al tuo stile inconfondibile Laisa...
In quella poltrona nera poi vi sono tutte le ansie e le paure di un uomo.
Bentornata

Mirko D. Mastro 05/11/2022 - 06:53

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