Dove sei? Più non scevero dal disio
Il vero, e l’anima mia naviga
Spersa, in un torbido quanto stretto oceano
Distante dalle contente flotte.
Sovente il ciglio si sdraia,
Sovente geme di tarda notte
E desidera scontrar le ali pregne
Del soave liquor, e d’amor perir
Se d’invidia s’aggruma, e bruma
S’addensa nell’occhio empio,
E l’timore spegne di pupilla il fulgore.
Giammai s’arresta tra passi d’istanti,
Mai scorge il labbro informe trai passanti,
Né una leggiadra mano, e si lagna
Si dimena, si squarcia le vesti se
Il dolce ricordo va dissolvendosi.
Il vero, e l’anima mia naviga
Spersa, in un torbido quanto stretto oceano
Distante dalle contente flotte.
Sovente il ciglio si sdraia,
Sovente geme di tarda notte
E desidera scontrar le ali pregne
Del soave liquor, e d’amor perir
Se d’invidia s’aggruma, e bruma
S’addensa nell’occhio empio,
E l’timore spegne di pupilla il fulgore.
Giammai s’arresta tra passi d’istanti,
Mai scorge il labbro informe trai passanti,
Né una leggiadra mano, e si lagna
Si dimena, si squarcia le vesti se
Il dolce ricordo va dissolvendosi.
Poesia scritta il 15/11/2022 - 21:33
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Commenti
Grandiosa!
Anna Cenni 16/11/2022 - 11:10
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Molto apprezzata questa lirica di sapore un poco antico.
Maria Luisa Bandiera 16/11/2022 - 09:09
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