A SILVIO (2009)
Caro presidente, 
dall’alto della tua statura 
di celebrità universale,
nel tuo nome si è oscurata 
finanche la fama
dell’acquedotto cerebrale
e l’inno leopardiano alla giovinezza,
che tu, per beltà fisica e  spirituale,
fai rivivere in tempo reale. 
Per le tue ispirate e spinte battute,
non ti curar di lor,
che comunque passano,
perché dalla tua bocca 
può uscire ciò che vuoi
anche se il buio dei tempi
ti costringe a viver presidiato
senza la libertà del passero solitario
e la spensieratezza del sabato del villaggio.
Da impavido condottiero
sull’onda del materialismo americano
e volando sul consumismo, 
con perspicacia e lungimiranza 
passasti alla conquista di giornali e tv,
così che, da anni ormai, 
spensierato e spregiudicato, 
guidi e condizioni con tanto di ombrello 
il baraccone Italia, circo di gran comicità
ed addirittura nelle vesti di padre-padrone, 
per non essere blasfemo,
convinto proferisci “Italia rialzati”,
paragonandola a Lazzaro in decomposizione.
Al pari poi di Mosè, che divise le acque, 
sospinto dal cielo (fra poco ti farò vestire
i panni anche di Noè!), da solo hai diviso 
gli italiani tra chi è con te e chi è contro di te, 
convogliando sapientemente tutto, 
dall’informazione alla politica, nel bipolarismo.
Questo termine, purtroppo, da tempo mi perseguita 
e rappresenta il mio disturbo cerebrale
per la pace mondiale, che da sempre mi turba 
la mente e per l’agognata sua soluzione, 
ormai, in ogni mio sogno io ricorro a te. 
Allora cara Italia, adagiata nelle chete acque
del bel Mediterraneo, a mò di novella
arca di Noè, con la guida di tal nocchiero,
lungi dal feral Caronte, è giunto finalmente il tempo
di traghettare il mondo intero nell'era della pace.
Poesia scritta il 16/02/2023 - 09:45Voto:  |  su 2 votanti  | 
	
Francesco Andrea Maiello  
 17/02/2023 - 13:19 
  
  
  
  
Zio Frank Storie del gufo  
 17/02/2023 - 10:12 
Francesco Andrea Maiello  
 16/02/2023 - 20:01 
Margherita Pisano  
 16/02/2023 - 19:33 
                        


