POSSO POTREI DEVO
Potrei bussare
alla porta del tempio
della poesia.
Ho aspettato e in fine
sono entrata... e qui
ho trovato il mio mondo.
Posso...disturbare
il silenzio sbrodolando
noiose nenie
che si perdono
nell’aria insieme
ai racconti alle storie.
Devo...svegliarmi
dal mio sonno
di carta velina
e mandare in giro
l’ombra d’un’idea
di poesia.
Chi soffre oppresso
prenda una penna
un foglio e scriva.
La sofferenza...
è il concime della poesia.
Quello che chiedo alla vita
è di tenermi sempre aperto
uno spiraglio sul mondo
e nei cuori di chi amo.
alla porta del tempio
della poesia.
Ho aspettato e in fine
sono entrata... e qui
ho trovato il mio mondo.
Posso...disturbare
il silenzio sbrodolando
noiose nenie
che si perdono
nell’aria insieme
ai racconti alle storie.
Devo...svegliarmi
dal mio sonno
di carta velina
e mandare in giro
l’ombra d’un’idea
di poesia.
Chi soffre oppresso
prenda una penna
un foglio e scriva.
La sofferenza...
è il concime della poesia.
Quello che chiedo alla vita
è di tenermi sempre aperto
uno spiraglio sul mondo
e nei cuori di chi amo.
Mirella Narducci

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Commenti
Zio Frank....Grazie per aver decifrato cosi bene il mio pensiero. A volte specialmente in poesia è quasi impossibile addentrarsi in un concetto...che sta nella mente del poeta.La sensibilità e un buon intuito aiutano moltissimo...tu li possiedi! Grazie ciao














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Caro Mirella,
ho letto con piacere la tua poesia “Posso potrei devo”, che mi ha fatto sentire il tuo amore per la poesia e il tuo desiderio di esprimerti. Mi hai colpito per la tua capacità di sintetizzare in tre verbi il tuo percorso poetico, che parte dalla timidezza e dalla curiosità, passa per la voglia di comunicare e di condividere con tutti noi i tuoi sentimenti.


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Meravigliosa





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