La terrazza
di cemento con le
crepe al centro
batte ancora echi
di festa vera.
É il suono cadenzato tra terra e cielo di chicchi di grano che si lasciano spigolare.
É cosi che mi saluti e offri perdono
ogni volta
che ritorno fingendoti sempre
giugno a finire.
E io che esito a guardarmi attorno
per scansarmi
vigliacco
nell'aver tradito
i suoni e gli odori
di un piccolo
mondo che vale delle stelle
il loro aspettare.
di cemento con le
crepe al centro
batte ancora echi
di festa vera.
É il suono cadenzato tra terra e cielo di chicchi di grano che si lasciano spigolare.
É cosi che mi saluti e offri perdono
ogni volta
che ritorno fingendoti sempre
giugno a finire.
E io che esito a guardarmi attorno
per scansarmi
vigliacco
nell'aver tradito
i suoni e gli odori
di un piccolo
mondo che vale delle stelle
il loro aspettare.
Poesia scritta il 19/12/2023 - 20:34
Letta n.216 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Molto bella
Angela Randisi 21/12/2023 - 10:38
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